In salone si incassa in velocità, spesso con pagamenti piccoli e ripetuti, mance, acconti e pacchetti prepagati. Un POS ben configurato fa risparmiare tempo alla cassa, riduce gli errori e migliora l’esperienza del cliente. Qui si chiarisce quale POS serve davvero a parrucchieri e centri estetici oggi, tra requisiti fiscali, funzioni utili e costi, con indicazioni pratiche per scegliere senza sorprese.

Terminali POS consigliati per parrucchieri e centri estetici

Per parrucchieri e centri estetici consigliamo i seguenti POS in base a esigenze pratiche, budget e funzioni richieste:

Per saloni piccoli o all’avvio: SumUp Solo Lite

  • Tipo: POS mobile + app, ultra compatto, senza canone.
  • Costo: circa 79 € una tantum (spesso in promozione).
  • Commissioni: 1,1% carte europee; zero canone.
  • Funzioni utili: accetta Apple Pay, Google Pay; stampa ricevute con stampante opzionale; funzione mance attivabile.
  • Pro: ideale per chi incassa importi piccoli, soprattutto contactless, e vuole iniziare a basso costo.

Per chi cerca tutto in uno: Nexi SmartPOS Cassa+

  • Tipo: SmartPOS Android con registratore telematico integrato.
  • Costo: 299–599 € (acquisto) oppure 20–40 €/mese (noleggio).
  • Funzioni chiave:
    • Invio corrispettivi automatico.
    • Rubrica clienti e pacchetti prepagati.
    • Agenda integrabile e reminder via SMS/WhatsApp.
    • Lettore barcode per vendita prodotti.
    • Funzione mancia e acconti su trattamenti.
  • Pro: snellisce la cassa, riduce errori e migliora l’esperienza del cliente.
  • Ideale per: saloni con alto volume di scontrini, più operatori e bisogno di velocità e integrazione.

Per chi lavora anche a domicilio: myPOS Go 2

  • Tipo: POS portatile 4G (SIM dati inclusa).
  • Costo: 29–79 € una tantum.
  • Commissioni: 1,2% su carte europee.
  • Funzioni: mancia, ricevute via SMS/email, accredito istantaneo.
  • Pro: perfetto per estetiste e parrucchieri a domicilio, fiere, eventi.

📌 Considerazioni finali

  • Miglior rapporto qualità/prezzo: Axerve Easy POS, se hai già cassa/RT.
  • Miglior efficienza e integrazione: Nexi SmartPOS Cassa+, se vuoi automatizzare e ridurre tempi.
  • Miglior soluzione mobile e senza canone: SumUp Solo per semplicità, oppure myPOS Go 2 per mobilità.

Prima di scegliere, verifica commissioni su carte premium/AmEx, tempi di accredito e funzioni extra (mance, pacchetti, prodotti). Un POS aggiornato, integrato e stabile fa risparmiare tempo e fidelizza meglio la clientela.

Quale POS serve a parrucchieri e centri estetici: requisiti minimi e adempimenti

Per un’attività di acconciatura o estetica il POS deve essere contactless, compatibile con wallet su smartphone (Apple Pay, Google Pay), gestire chip e PIN e stampare o inviare scontrino in modo chiaro. In molti casi conviene l’integrazione con il registratore telematico o l’adozione di uno SmartPOS con RT integrato, così l’invio dei corrispettivi è automatizzato e si evita il doppio inserimento. Utile anche la rubrica clienti collegata al gestionale per abbonamenti, pacchetti e promemoria appuntamenti. Per chi lavora fuori sede (servizi a domicilio, fiere) è comodo un POS portatile 4G.

Quale POS scegliere per parrucchieri e centri estetici: mobile, da banco o SmartPOS con cassa integrata

  • POS mobile (lettore + app): compatto, adatto a saloni piccoli o a chi incassa soprattutto con contactless. È la soluzione più economica all’avvio; si affianca a una cassa/RT già presente.
  • POS da banco tradizionale: più robusto e stabile, ideale dove il bancone è il punto di passaggio obbligato e si stampano molte ricevute.
  • SmartPOS Android con RT integrato: terminale “tutto in uno” che unisce POS, cassa e gestionale base. Riduce i passaggi e gli errori, utile se non si dispone di sistemi separati o se si vuole snellire il flusso alla cassa.

La scelta dipende da spazi, volume di scontrini, necessità di stampare e livello di integrazione desiderato con agenda e magazzino (prodotti tricologici, cosmetici).

Quanto si spende: fasce di prezzo realistiche

Hardware

  • Lettore POS mobile: 0–79 € una tantum in promo. Normalmente 49–149 €.
  • POS da banco / cordless: 99–249 € (acquisto) oppure in comodato con canone.
  • SmartPOS Android con stampante e RT integrato: 250–600 € (acquisto) oppure 15–45 €/mese (noleggio), a seconda di modelli e servizi inclusi.

POS a canone

  • Soluzioni “a consumo” senza canone: 0 €/mese (si paga solo la commissione su ogni transazione).
  • Piani con canone: 8–35 €/mese per assistenza prioritaria, SIM dati, RT/gestionale, sostituzione rapida.

POS a commissioni

  • Carte di debito europee: tipicamente 0,8–1,2%.
  • Carte di credito consumer europee: 1,2–1,9%.
  • Carte “premium”, commercial o extra-SEE: 1,9–3%.
  • American Express: spesso 2–3% (variabile a contratto).

Valgono le economie di scala: più incassi elettronici e ticket medio stabile aiutano a negoziare condizioni migliori. Nei mesi di bassa stagione può convenire un piano “solo commissioni”; in alta stagione, se il volume cresce, un piano con canone + commissioni più basse può risultare più conveniente.

Funzioni che contano per parrucchieri e centri estetici

Andiamo a vedere ora quali sono le funzioni extra che possono tornare molto utili a parrucchieri e centri estetici:

  • Mance sul POS: in molte zone i clienti chiedono di aggiungere la mancia con carta: abilitare la funzione “tip” rende l’operazione naturale e trasparente.
  • Acconti e pacchetti: per trattamenti complessi è utile registrare acconti e scalare pacchetti/abbonamenti direttamente dal gestionale collegato al POS.
  • Gift card e buoni: strumento efficace per fidelizzare; meglio se gestibili dal POS con saldo residuo visibile in cassa.
  • Agenda e reminder: collegamento a calendario, SMS/WhatsApp di promemoria e gestione no-show con acconto o carta a garanzia.
  • Vendita prodotti: lettore barcode e magazzino base aiutano a tracciare shampoo, maschere e cosmetici, con aliquote IVA corrette.

Sicurezza e conformità: rete, aggiornamenti, privacy

Il POS va tenuto aggiornato (firmware e app), collegato a rete separata dal WiFi clienti e protetto da password robuste. Evitare l’immissione manuale del numero carta, forzare l’autorizzazione online, custodire il terminale sempre a vista.

Per i dati dei clienti (numeri di telefono, note su trattamenti, preferenze) vale il GDPR: conservare solo ciò che serve, informativa chiara e backup del gestionale. Se si usa RT integrato, curare le chiusure giornaliere e verificare periodicamente l’esito dell’invio dei corrispettivi.

Quando conviene cambiare fornitore

Tre sono i segnali che potrebbero indicare la necessità di un cambio fornitore:

  • Downtime frequenti alla cassa;
  • Tempi di accredito troppo lunghi per la liquidità del salone;
  • Commissioni fuori mercato rispetto ai volumi.

In questi casi un confronto preventivo tra due o tre operatori, con uno storico delle transazioni degli ultimi mesi, permette di ottenere offerte più adatte al profilo reale dell’attività.