Scegliere il POS giusto nel 2025 è più complicato che mai. Tra modelli portatili, terminali smart Android, POS virtuali e soluzioni integrate con gestionale e cassa, il rischio è di perdersi in un mare di offerte. Ma attenzione: scegliere il terminale sbagliato può tradursi in costi nascosti, clienti persi e problemi fiscali.

In questa guida troverai criteri chiari e pratici per capire quale POS è più adatto alla tua attività, con un occhio ai costi reali, ai servizi inclusi e alle esigenze specifiche del tuo settore.

Quali sono i principali tipi di POS disponibili nel 2025?

Oggi il mercato offre diverse tipologie di POS, ciascuna pensata per rispondere a necessità diverse:

POS fisico tradizionale

È il classico terminale con stampante, usato soprattutto nei negozi fisici. Può essere connesso via rete fissa, WiFi o SIM dati. Ideale per attività stabili con volumi medio-alti di transazioni giornaliere.

POS mobile

Dispositivo compatto, senza fili, spesso collegato via Bluetooth allo smartphone. È la scelta più diffusa tra ambulanti, professionisti, liberi professionisti e artigiani in mobilità.

POS Android

Vero e proprio mini computer con sistema Android, schermo touch e funzioni extra (gestionale, magazzino, analisi vendite). Perfetto per ristoranti, bar e retail che vogliono uno strumento tutto-in-uno.

POS virtuale

Soluzione software per accettare pagamenti da remoto, via link o QR code. Utile per consulenti, liberi professionisti, servizi su appuntamento o vendite online senza e-commerce.

Cosa valutare prima di scegliere un POS

1. Tipo di attività e luogo di utilizzo

Un commerciante ambulante avrà esigenze molto diverse da un parrucchiere o da uno studio medico. Chiediti:

  • Hai bisogno di stampare ricevute?
  • Operi sempre nella stessa sede o in mobilità?
  • Gestisci anche il magazzino o il personale dal POS?

2. Volume medio di transazioni

Più transazioni gestisci, più ti conviene scegliere un POS con commissioni basse, anche a fronte di un piccolo canone mensile. Al contrario, chi effettua poche operazioni può optare per POS senza canone ma con commissioni più alte.

3. Commissioni e costi nascosti

Le voci da controllare sono:

  • Commissione per transazione (tra 0,8% e 2% in media)
  • Costo di attivazione o spedizione
  • Canone mensile (se previsto)
  • Costi per l’assistenza o per funzioni extra (fatturazione, analytics)

4. Servizi accessori

Alcuni provider offrono gestione fatture, integrazione con il registratore telematico, report avanzati o possibilità di rateizzare i pagamenti. Valuta attentamente se questi servizi possono semplificare la tua routine.

Confronto pratico: esempi di POS per esigenze diverse

EsigenzaTipo consigliatoEsempio concreto
Vendite in mobilitàPOS mobileSumUP Solo Lite, myPOS GO 2, Nexi POS Mobile
Negozio con volume medio-altoPOS fisico con SIMNexi SmartPOS, MyPOS Go Combo
Bar/ristorante con gestione comandePOS Android con software gestionaleAxerve Smart POS Easy, Nexi SmartPOS Cassa +
Freelance e liberi professionistiPOS virtuale o mobileSumUP Terminal

Come evitare errori e risparmiare davvero

Molti esercenti scelgono il POS basandosi solo sul prezzo di acquisto o sulle commissioni, ma il vero risparmio arriva quando il dispositivo si adatta perfettamente alla tua operatività.

Il consiglio è semplice: non scegliere il POS più economico, scegli quello più utile per te. Analizza le tue esigenze reali, valuta il servizio clienti del fornitore, e diffida delle offerte “zero commissioni” che nascondono costi altrove.

Se vuoi restare aggiornato sul mondo dei POS, torna a visitare QualePOS.it: bastano pochi click per trovare il POS più adatto alla tua attività nel 2025.