Da quando, nel 2023, è stata introdotta la flat tax al 5% sulle mance pagate elettronicamente, il settore dell’ospitalità italiana vive un curioso paradosso: i dati segnalano un boom di transazioni digitali, ma la stragrande maggioranza dei premi al personale continua a viaggiare in contanti. Nel 2024 le “tips” su carta e smartphone hanno segnato record su record, mentre nel 2025 il Ministero del Turismo moltiplica i tavoli tecnici per spingere gli esercenti ad attivare la funzione Tipping sul terminale. Eppure, fra lacune culturali e procedure ancora poco intuitive, la strada verso un modello davvero cashless è più accidentata del previsto. Quale futuro per le mance digitali con POS?
Mance digitali con POS: numeri alla mano
Secondo l’ultimo report SumUp diffuso il 12 febbraio 2025, le transazioni con mancia elettronica sono aumentate del 41% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Il balzo è trainato dagli hotel (+480%), seguiti da ristoranti (+50%), bar (+37%) e fast‑food (+13%), mentre i barbieri registrano un calo del 12%. Sempre SumUp certifica un +24% di esercenti che hanno abilitato il Tipping fra il 2022 e il 2024 e un incremento del 7% nell’importo medio lasciato dal cliente.
La tendenza è confermata dai dati pubblicati da La Repubblica Finanza a febbraio 2025: l’incasso complessivo derivante da mance digitali è più che quintuplicato in due anni. Non si tratta più di una nicchia, ma di un fenomeno che, se sostenuto adeguatamente, potrebbe alleggerire ulteriormente l’uso del contante nei pubblici esercizi.
Il nodo tecnologico (e culturale) dei POS
Dal punto di vista hardware il problema, paradossalmente, non esiste: il Ministero del Turismo ha certificato a maggio 2025 che l’83% dei terminali italiani è già tecnicamente in grado di gestire la mancia elettronica senza sostituzioni, mentre l’80% risulta addirittura “pronto all’uso” dopo un semplice aggiornamento remoto. Tuttavia, solo uno su cento è stato effettivamente configurato per il Tipping: l’ultimo click che consente di separare, a fine giornata, il totale incassato dal “premio” per camerieri e baristi.
Dietro questa inerzia c’è un mix di fattori. Le associazioni di categoria segnalano resistenze culturali (“in Italia si preferisce arrotondare il conto o includere il coperto”) e timori sui costi di commissione, benché le principali banche abbiano azzerato le fee sulle mance entro una soglia mensile concordata.
Confcommercio, al tavolo tecnico del 9 gennaio 2025, ha inoltre rilevato che molti gestori ignorano la procedura di attivazione o confondono la rendicontazione con l’incasso degli scontrini.
Detassazione al 5%: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025
Sul fronte normativo il quadro è diventato ancora più favorevole. Con la manovra 2025 la quota di reddito agevolabile sale dal 25% al 30%, mentre il limite di reddito da lavoro dipendente entro cui applicare la flat tax passa da 50.000 a 75.000 euro lordi annui. Resta invariata l’aliquota del 5% e l’esenzione contributiva.
Tre vantaggi concreti per i dipendenti:
- Più soldi netti in busta;
- Nessun impatto sul TFR;
- Zero effetti sulle prestazioni previdenziali.
Lo ha ricordato anche l’Agenzia delle Entrate nelle istruzioni operative pubblicate a luglio 2025.
Non sorprende, quindi, che la pressione sull’intero ecosistema (banche, PSP e software house) si sia intensificata: il Ministero del Turismo ha chiesto campagne di sensibilizzazione mirate e ABI sta inviando circolari ai circuiti di acquiring per semplificare ulteriormente i flussi contabili dedicati alle mance. Per gli esercenti, la possibilità di offrire un servizio moderno e fiscalmente efficiente ai dipendenti diventa anche un alleato contro la cronica carenza di personale stagionale.
La distanza fra “POS pronto” e “POS attivo” è quindi ormai più psicologica che tecnica. Se gli operatori sapranno cogliere i vantaggi fiscali, sfruttare l’infrastruttura esistente e investire in un minimo di formazione front‑end, il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui la mancia digitale è passata dall’eccezione alla norma, garantendo ai lavoratori del turismo un riconoscimento più trasparente – e finalmente tracciabile – del loro impegno.