Per anni le criptovalute sono rimaste confinate nel mondo online, utilizzate quasi esclusivamente per investimenti o transazioni tra wallet digitali. Oggi, però, qualcosa sta cambiando. Alcune startup, tra cui la londinese SpacePay, stanno lavorando per portare Bitcoin, Ethereum e altre monete digitali direttamente nei negozi fisici, attraverso i terminali POS già esistenti.
In pratica, i commercianti non devono acquistare nuovi dispositivi né modificare le proprie abitudini: basta aggiornare il software del POS Android con un’app dedicata e iniziare ad accettare pagamenti in criptovaluta. Un passo avanti che potrebbe finalmente colmare il divario tra chi possiede crypto e chi vuole spenderle.
Perché i pagamenti crypto via POS non hanno ancora preso piede
Nonostante l’interesse crescente, l’adozione dei pagamenti in criptovaluta è rimasta limitata. Le cause principali sono tre: complessità tecnica, volatilità dei prezzi e costi operativi.
Molti esercenti non vogliono investire in nuovi terminali o affrontare formazione aggiuntiva. Inoltre, la paura di ricevere pagamenti che perdono valore nel giro di poche ore frena l’interesse verso Bitcoin e simili.
A questo si aggiunge una barriera linguistica e culturale: concetti come “blockchain”, “wallet” o “token” sono ancora lontani dal linguaggio quotidiano di chi gestisce un bar o un negozio. Servono soluzioni intuitive, immediate e sicure.
Pagare in criptovalute con un POS tradizionale
La novità introdotta da SpacePay e da altre piattaforme emergenti è l’integrazione diretta con i POS Android già in uso.
L’applicazione consente di accettare pagamenti in oltre 300 criptovalute e wallet digitali, convertendoli automaticamente in valuta locale (euro, dollari, sterline). In pochi secondi, il commerciante riceve l’importo stabilito sul proprio conto, eliminando il rischio legato alla volatilità dei mercati crypto.
Per il cliente, l’esperienza è altrettanto semplice: basta avvicinare lo smartphone o scansionare un QR code, proprio come un pagamento contactless.
Vantaggi e prospettive
Oltre alla semplicità, i costi di gestione sono sensibilmente più bassi rispetto ai circuiti tradizionali: si parla di commissioni intorno allo 0,5%, contro il 2-3% dei pagamenti con carta.
Vedi anche: I migliori POS a commissioni
Questa differenza può tradursi in un risparmio significativo per chi gestisce attività con margini ridotti, come bar, ristoranti o piccoli negozi.
L’altro aspetto chiave è la trasparenza: niente costi nascosti, niente attese per la conversione. Tutto avviene in tempo reale, con piena tracciabilità.
Se queste soluzioni riusciranno a diffondersi, i POS potranno presto accettare criptovalute accanto a carte e wallet digitali, rendendo i pagamenti davvero universali. Non sarà la fine del contante, ma potrebbe essere l’inizio di una nuova normalità, dove anche Bitcoin diventa un mezzo di pagamento quotidiano.