Anche per tutto il 2025 è attivo il credito d’imposta POS, un incentivo fiscale rivolto a commercianti, artigiani e professionisti che installano o utilizzano terminali di pagamento elettronico. Si tratta di una detrazione fiscale sotto forma di credito d’imposta, prevista dalla Legge di Bilancio e confermata anche nel decreto collegato alla manovra fiscale 2025.

Il bonus è pensato per favorire l’adozione dei pagamenti digitali e contrastare l’evasione fiscale. L’incentivo si applica sia all’acquisto o noleggio del POS, sia alle commissioni sulle transazioni elettroniche.

Detrazione POS 2025: a quanto ammonta il credito d’imposta

L’agevolazione prevede due diverse percentuali di detrazione, a seconda della spesa:

  • Credito d’imposta del 30% sulle commissioni POS, valido per le spese sostenute da esercenti con fatturato annuo inferiore a 400.000 euro. Il bonus si calcola ogni mese in base all’effettivo costo delle transazioni elettroniche (carte di credito, debito, bancomat, ecc.).
  • Credito d’imposta del 70% sulle spese per acquisto, noleggio o uso di POS dotati anche di registratore telematico integrato (ad esempio, come il Nexi SmartPOS Cassa +), valido fino a un massimo annuale di 160 euro per beneficiario. Per i POS “base” la percentuale scende al 40%, con tetto massimo di 100 euro annui.

Il credito può essere usato in compensazione tramite F24, a partire dal mese successivo a quello della spesa, e non concorre alla formazione del reddito imponibile.

Come ottenere il bonus POS 2025: requisiti e adempimenti

Per accedere al bonus, il soggetto beneficiario deve:

  • Essere titolare di partita IVA, residente in Italia;
  • Rispettare i limiti di fatturato (max 400.000 euro annui);
  • Effettuare pagamenti tracciabili per l’acquisto o il noleggio del POS;
  • Conservare la documentazione delle spese (fatture e ricevute).

Per il credito sulle commissioni, le banche o società che gestiscono il POS sono tenute a comunicare mensilmente i dati all’Agenzia delle Entrate. Questi importi vengono poi riportati nella dichiarazione IVA precompilata.

Esempio pratico: quanto si risparmia con il bonus POS 2025

Un negoziante con fatturato annuo di 300.000 euro, che paga 20 euro al mese di commissioni POS, ottiene 72 euro annui di credito d’imposta (30% di 240 euro). Se nello stesso anno acquista un POS con registratore integrato, può ricevere altri 112 euro di credito (70% di 160 euro), raggiungendo un risparmio totale di 184 euro.

Scadenze e controlli: cosa sapere per non perdere l’agevolazione

Non esistono scadenze fisse per presentare domanda: il bonus POS 2025 si applica automaticamente a chi effettua spese idonee durante l’anno fiscale. Tuttavia, è importante compilare correttamente la compensazione in F24 e conservare tutta la documentazione per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.

L’incentivo sarà valido fino al 31 dicembre 2025, salvo proroghe. In caso di errori o mancanza dei requisiti, il credito fruito potrà essere recuperato dall’amministrazione fiscale.