Sempre più negozi hanno sia un punto vendita sia un e-commerce. Il problema arriva a fine giornata: ordini separati, report diversi, resi complicati, riconciliazione manuale. La soluzione è adottare un unico sistema di pagamento che gestisca in store e online in modo integrato: un POS per e-commerce e negozio fisico, un solo fornitore, un’unica vista dei clienti e dei movimenti, flussi di cassa più prevedibili. In questa guida si spiegano requisiti, costi, funzionalità chiave e come impostare un’operatività davvero omnicanale senza stravolgere l’organizzazione.
POS per e-commerce e fisico: i terminali consigliati
Per un’attività con negozio fisico ed e-commerce integrato, serve un sistema di pagamento omnicanale che offra POS fisico + gateway online sotto un unico provider, con reportistica unificata e tokenizzazione dei clienti tra i due canali. Questi sono i POS consigliati:
Soluzione più completa e integrata: Nexi XPay + SmartPOS Cassa+
- Cosa offre:
- POS fisici (SmartPOS, da banco, cordless) con RT integrato.
- Gateway XPay per e-commerce integrato allo stesso sistema.
- Tokenizzazione condivisa: cliente riconosciuto tra sito e negozio.
- Link di pagamento, pagamenti in negozio per ordini online (BOPIS/BORIS).
- DCC in store, 3-D Secure 2 online, rateizzazioni BNPL.
- Costo indicativo:
- POS fisico: 20–40 €/mese (noleggio) o acquisto 299–599 €.
- Commissioni: 0,9–1,2% in negozio, 1,4–1,8% online.
- Pro: unica piattaforma, payout unico, supporto antifrode, coerenza esperienza cliente.
- Ideale per: boutique, catene retail, attività con forte presenza fisica e online.
🔹 Soluzione per partenza rapida: SumUp POS + SumUp Online Store/Payments
- Cosa offre:
- POS mobile (SumUp Solo Lite) o da banco.
- Store online integrato o gateway su sito esterno.
- Payout unificato, report semplificato, link pagamento.
- Costo:
- POS: 29–79 € una tantum.
- Commissioni: 1,1% in negozio, 1,6% online.
- Pro: semplicità estrema, no canone, perfetto per piccole attività.
- Limiti: meno personalizzazione su e-commerce; adatto a volumi medio-bassi.
SoftPOS consigliato (per fiere e picchi): myPOS Go2 o Nexi Tap to Pay
- Incassi via smartphone, senza hardware.
- Stesso gateway online e back-office del POS fisico.
- Perfetto per corner, eventi o negozi con code stagionali.
- Sicuro se usato con dispositivi aziendali gestiti (MDM).
Considerazioni finali
- Miglior integrazione: Nexi XPay + SmartPOS Cassa+.
- Miglior flessibilità: Axerve Easy POS + Gateway.
- Per iniziare facile: SumUp Store + Solo Lite.
- Per mobilità extra: myPOS Go 2 / Nexi SoftPOS.
Un unico sistema POS per fisico + online riduce errori, migliora la gestione cassa e fidelizza i clienti con esperienze coerenti. È importante testare su scala ridotta, formare lo staff e integrare il tutto nel gestionale (ERP/CRM) per massima efficienza.
POS per e-commerce e negozio fisico: cos’è, in pratica, “un solo sistema” per incassare ovunque
Un’unica piattaforma di incasso collega POS in negozio e gateway online sotto lo stesso contratto. In cassa si accettano carte e wallet con terminali compatibili (da banco, cordless o SmartPOS/SoftPOS su Android); sul sito si usa lo stesso provider per carte, wallet e bonifici istantanei dove disponibili. Il vantaggio è operativo: stesso motore di pagamento, stesse regole antifrode, stessa reportistica e possibilità di riconoscere il cliente quando torna online o in negozio, con token che abilitano pagamenti rapidi e abbonamenti.
Funzioni davvero utili per chi vende online e in negozio
Oggi le piattaforme migliori offrono strumenti nati per l’omnicanalità: tokenizzazione condivisa tra canali per “paga in un click” e abbonamenti, link di pagamento per acconti e ordini telefonici, pagamenti al ritiro (click & collect), reso in negozio di acquisti online (BORIS) e ritiro in negozio di acquisti online (BOPIS). Per i mercati turistici, la gestione della valuta e la proposta trasparente di conversione (DCC) aiutano ad evitare contestazioni. In negozio, la funzione mancia è configurabile. Online, 3-D Secure 2 riduce l’attrito attivando la verifica forte solo quando serve.
Sicurezza e conformità: cosa serve avere “a posto”
Due mondi, regole diverse. In negozio, il terminale deve essere aggiornato, collegato a rete separata dal Wi-Fi clienti e, se possibile, con cifratura punto-punto (P2PE) dal POS all’acquirer. Online, il gateway deve gestire SCA/3-D Secure 2, token di rete, monitoraggio frodi e strumenti per gestire dispute e chargeback senza perdite di tempo.
La privacy resta centrale: si memorizzano solo i dati necessari nel PMS/ERP/CRM, lasciando i dati carta al provider certificato.
POS per e-commerce e fisico: perché l’integrazione fa risparmiare
Quando POS, sito e gestionale conversano, si eliminano doppie digitazioni e differenze di cassa. Ordini, scontrini, fatture e giacenze si aggiornano insieme; i resi seguono lo stesso flusso, anche se l’acquisto è avvenuto online e la restituzione in negozio. La contabilità ne beneficia: report unificati, payout prevedibili (un calendario unico di accredito), commissioni visibili per canale e centro di costo. Il front-end è più fluido e il back-office più veloce.
Metodi di pagamento: cosa abilitare nel 2025
In negozio sono ormai standard carte e wallet contactless (Apple Pay, Google Pay). Online conviene abilitare gli stessi wallet per coerenza d’esperienza, oltre a metodi locali dove servono e, se il target lo richiede, rateizzazioni/BNPL gestite dal provider. I link di pagamento tornano utili per preventivi, preordini e assistenza. I QR dinamici possono collegare vetrine e cartellonistica a un checkout immediato.
Quanto costa: fasce realistiche e come leggere le offerte
Nel fisico, nel 2025 si vedono spesso commissioni tra 0,8% e 1,5% sulle carte consumer europee; online le fee sono di norma più alte, 1,2%–2,0% più una componente fissa per transazione. American Express, carte commercial e carte extra-SEE possono avere valori più elevati.
Possono esserci POS a canone (riferiti ai terminali/gateway), costi di noleggio dei POS, fee per dispute e, se richiesti, moduli antifrode avanzati. Da preferire i piani chiari per canale (store/online), con report che separano volumi e commissioni e payout unificati.
Esempio semplice: boutique con negozio e shop online
Una boutique incassa 30.000 € al mese: 70% in negozio, 30% online. Con commissione media 1,1% in store e 1,6% + 0,25 € online, il costo totale pesa meno se si usa un solo provider: si riducono i minimi, si ottengono sconti di volume sul totale e, soprattutto, si taglia il tempo di riconciliazione. Anche il tasso di conversione migliora quando i metodi di pagamento sono coerenti tra sito e cassa, perché i clienti ritrovano la stessa esperienza.
POS per negozio e fisico: come impostare il progetto senza bloccare l’operatività
Si parte mappando l’esperienza cliente (acquisto, ritiro, reso). Si definiscono le policy di reso e le responsabilità tra e-commerce, punto vendita e contabilità. Si scelgono 1–2 terminali pilota e si testa l’integrazione con il sito in un periodo a basso traffico. Il personale di negozio va formato su preautorizzazioni, rimborsi, mance e su come riconoscere tentativi di truffa telefonica. Solo dopo il collaudo si estende a tutti i punti vendita, monitorando per un mese tempi di cassa, errori, contestazioni.
Quando ha senso usare SoftPOS (Tap to Pay su smartphone)
Per corner temporanei, fiere, code stagionali o addetti in corsia, SoftPOS permette di incassare senza hardware dedicato, usando lo smartphone aziendale. È utile anche come cassa “di punta” nei picchi, restando dentro lo stesso ecosistema di pagamento e di report. L’importante è gestire correttamente profili e permessi, e usare dispositivi aggiornati e bloccati a livello aziendale.