Negli ultimi anni il mercato dei POS in Italia è cambiato in profondità. Cresce il numero di terminali attivi, aumentano i pagamenti digitali in negozio, si riduce lo scontrino medio e si affermano nuove soluzioni come Smart POS, mPOS e SoftPOS. Per chi deve scegliere un POS oggi, capire questi numeri non è un esercizio teorico: significa valutare se il proprio modello di incassi è allineato al comportamento reale dei clienti.
SCOPRI I MIGLIORI POS A CANONE E A COMMISSIONI
Quanti POS ci sono in Italia: crescita e struttura del parco terminali
Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, in Italia i terminali POS sono cresciuti di circa il 30% in tre anni, passando da circa 2,7 milioni nel 2021 a 3,5 milioni di POS a fine 2024.
L’Italia è tra i Paesi europei con il maggior numero di POS in circolazione: elaborazioni su dati BCE mostrano che ha uno dei parchi terminali più ampi dell’area euro e il più alto numero di POS per abitante. L’Italia, infatti, ha più POS installati di Francia e Germania, nonostante un uso pro capite dei pagamenti digitali ancora inferiore rispetto ai Paesi del Nord Europa.
A fine 2024, secondo le stime dell’Osservatorio, in Italia risultano circa 3,5 milioni di POS, di cui circa 1 milione mobile POS (circa il 28% del totale) e 152.000 Software POS/SoftPOS (circa il 4%). Il resto del parco è composto da terminali tradizionali da banco e Smart POS basati su Android, che rappresentano la quota prevalente dei dispositivi installati.
Il dato più interessante è proprio l’ultima voce. I SoftPOS erano circa 40.000 unità nel 2023 e sono arrivati a circa 152.000 unità nel 2024, quadruplicando la base installata in un anno.
Questo non stravolge ancora la struttura complessiva (restano una quota minoritaria), ma segnala chiaramente la direzione: sempre più esercenti scelgono soluzioni leggere, cloud e software-based, soprattutto nei segmenti con ticket medio basso e alta mobilità (freelance, artigiani, delivery, micro-commercio).
Pagamenti digitali in Italia: il sorpasso sul contante nel 2024
Sul fronte dei volumi, i numeri dell’Osservatorio Innovative Payments mostrano una crescita costante del valore pagato con strumenti elettronici.
Dati POS 2023: 444 miliardi di euro di pagamenti digitali
Nel 2023, in Italia sono stati effettuati:
- 444 miliardi di euro di pagamenti digitali complessivi, in crescita di circa +12% rispetto al 2022;
- 436 miliardi di euro tramite carte e wallet;
- Circa 8 miliardi di euro con strumenti “account based” (come bonifici istantanei in logica retail).
In negozio, già nel 2023:
- Quasi 8 transazioni elettroniche in negozio su 10 avvengono in modalità contactless;
- il transato contactless raggiunge circa 240 miliardi di euro.
Dati POS 2024: i pagamenti digitali superano il contante
Nel 2024 avviene la svolta più importante: per la prima volta in Italia i pagamenti digitali superano il contante nel valore dei consumi. Secondo il Politecnico di Milano:
- I pagamenti digitali totali raggiungono 481 miliardi di euro (+8,5% rispetto al 2023);
- Rappresentano il 43% del valore complessivo dei consumi, contro il 41% del contante (la restante quota è coperta da bonifici, addebiti diretti, assegni, ecc.).
Nei punti vendita fisici:
- I pagamenti digitali in negozio arrivano a 385 miliardi di euro nel 2024;
- Di questi, 43 miliardi di euro provengono da clienti stranieri, oltre il 10% del totale incassato in modalità elettronica.
Il dato contactless continua a crescere:
- Quasi il 90% delle transazioni elettroniche in negozio è contactless;
- Il valore del contactless sfiora i 291 miliardi di euro nel 2024, con crescita stimata intorno a +19% sul 2023.
In parallelo, si espandono i pagamenti da smartphone e wearable (wallet e carte digitalizzate):
- 56,7 miliardi di euro nel 2024 tra online e offline (+53% rispetto al 2023), pari a circa il 12% di tutti i pagamenti digitali;
- I soli wearable (smartwatch, bracciali, anelli) valgono 2,5 miliardi di euro, in crescita di oltre +50% anno su anno.
Per un esercente, questo significa che il POS non è più “solo” un terminale per inserire carte plastificate, ma il punto di arrivo di un ecosistema fatto di carte fisiche, carte digitali, wallet e dispositivi indossabili.
Dati POS 2025: cosa dicono i dati del primo semestre
Per il 2025 non esistono ancora dati annuali consolidati, ma il Politecnico di Milano ha pubblicato le prime stime sul primo semestre.
Nel 1° semestre 2025:
- Sono stati pagati 236 miliardi di euro con carta (in negozio e online), con una crescita di circa +6% rispetto al primo semestre 2024;
- La proiezione a fine anno indica un transato complessivo con carte tra 495 e 505 miliardi di euro, pari a un aumento +5% / +7% rispetto al 2024.
Nei punti vendita fisici, sempre nel primo semestre 2025:
- I pagamenti digitali in negozio raggiungono 188 miliardi di euro, con una crescita di circa +4% anno su anno;
- Di questi, circa 20 miliardi di euro arrivano da clienti stranieri, confermando il peso crescente del turismo internazionale nei volumi dei POS italiani.
Se queste tendenze verranno confermate nella seconda metà dell’anno, il 2025 chiuderà con nuovi massimi storici di pagamenti con carta e una quota sempre maggiore di incassi veicolata attraverso POS fisici e virtuali.
Scontrino medio e numero di operazioni: il POS entra nella spesa quotidiana
Un altro indicatore fondamentale per capire l’evoluzione del mercato POS in Italia è la dimensione media delle transazioni.
Scontrino medio in calo
Secondo i dati 2024 dell’Osservatorio Innovative Payments:
- Il numero di transazioni elettroniche cresce più del valore complessivo: +14% in numero di operazioni contro +8,5% in valore;
- Di conseguenza, lo scontrino medio dei pagamenti digitali in negozio scende da circa 43,8 € nel 2023 a circa 42,5 € nel 2024.
Questa dinamica conferma un fenomeno che qualunque esercente vede ogni giorno: il POS viene usato sempre più spesso anche per micropagamenti, non solo per scontrini di importo elevato. L’obbligo di accettare carte, la diffusione del contactless e la maggiore familiarità dei clienti con smartphone e wallet digitali rendono normale pagare con carta anche caffè, colazioni e piccoli acquisti.
Operazioni per terminale
Per avere un ordine di grandezza del carico medio su ciascun terminale, si possono usare i dati BCE elaborati da analisi di settore:
- Nel 2021 erano registrate in Italia circa 1.328 operazioni per POS all’anno, con ticket medio di 53 €;
- Nel 2022 si sale a circa 2.199 operazioni per POS, con ticket medio di 47 €.
Qui i numeri assoluti di POS possono differire da quelli del Politecnico per questioni di definizione (terminali attivi, installati, multi-merchant), ma la tendenza è chiarissima e coerente: più transazioni per ogni terminale e importo medio in calo.
Cosa dicono gli esercenti: carte vs contante
Per completare la fotografia, è utile guardare anche alla percezione degli esercenti. Un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovative Payments con Ipsos mostra che nel 2024:
- Il 53,5% degli esercenti dichiara di preferire le carte rispetto ad altri strumenti di pagamento;
- Il 43,5% continua a preferire il contante.
La preferenza per il digitale è più forte nei comparti del commercio al dettaglio strutturato, della ristorazione e di alcuni servizi alla persona. Invece, la resistenza al contante è maggiore in bar, mercati ambulanti e tabaccherie.
La diffusione di POS più economici (mPOS, SoftPOS, soluzioni integrate cassa + pagamento) e le nuove regole fiscali possono però cambiare ancora questo equilibrio.
Regole e obblighi: perché i POS evoluti saranno sempre più richiesti
Il quadro normativo negli ultimi anni ha spinto in modo diretto la diffusione dei POS.
- Dal 30 giugno 2022 è operativo l’obbligo di accettare pagamenti elettronici, con sanzioni per gli esercenti che rifiutano il POS.
- La Legge di Bilancio 2025 introduce, dal 2026, l’obbligo di collegamento tecnico tra POS e registratore telematico, così che il totale degli incassi in contante e in digitale sia comunicato automaticamente all’Agenzia delle Entrate tramite i corrispettivi telematici. Gli esercenti devono adeguare terminali e software nel corso del 2025.
Questi elementi, uniti alla crescita strutturale dei pagamenti digitali, rendono strategiche le scelte sui POS.
Per molti esercenti non basta più un terminale “isolato”: servono soluzioni integrate con la cassa, la fatturazione e la rendicontazione.
I POS di nuova generazione (Smart POS e SoftPOS) devono essere anche pronti a dialogare con i sistemi fiscali e con la contabilità dello studio o del commercialista.
La scalabilità diventa importante: un bar o un negozio che oggi usa un solo terminale, domani può avere bisogno di più POS, casse evolute o integrazioni e-commerce.
Sintesi per chi deve scegliere un POS oggi
Riassumendo i numeri chiave degli ultimi anni:
| Indicatore | Dato | Periodo | Note chiave |
| POS installati | 2,7 mln → 3,5 mln | 2021 → 2024 | Crescita +30%; forte aumento Smart POS e SoftPOS |
| Pagamenti digitali totali | 444 mld € → 481 mld € | 2023 → 2024 | Nel 2024 superano il contante nei consumi (43% vs 41%) |
| Pagamenti digitali in negozio | 385 mld € | 2024 | Oltre 10% generato da turisti/stranieri |
| Pagamenti con carta (1° semestre) | 236 mld € | 1° sem. 2025 | Proiezione fine anno: 495–505 mld € |
| Pagamenti digitali in negozio (1° semestre) | 188 mld € | 1° sem. 2025 | +4% anno su anno; 20 mld € da turisti |
| Scontrino medio | 43,8 € → 42,5 € | 2023 → 2024 | Calo stabile, più micro-pagamenti |
| Operazioni per POS | 1.328 → 2.199 | 2021 → 2022 | Ticket medio scende da 53 € a 47 € |
Per il mercato italiano dei POS, questo significa che:
- I volumi ci sono e continuano a crescere, trainati dal contactless e dai pagamenti da smartphone;
- La pressione normativa favorisce l’adozione di terminali moderni, connessi e integrabili;
- Per esercizi commerciali, professionisti e micro-imprese la scelta non è più se avere o meno il POS, ma quale tipo di POS adottare per gestire nel modo più efficiente possibile un flusso di pagamenti sempre più digitale.
Anche per questo motivo, ti invitiamo a scoprire quale POS conviene nel 2026, per partire già avvantaggiato.