L’immagine della classica cassetta delle offerte sta cambiando. Sempre più parrocchie e basiliche italiane, in linea con la diffusione dei pagamenti elettronici, si attrezzano con POS dedicati alle donazioni. Dopo i primi esperimenti già avviati in alcune grandi basiliche, il progetto “100 totem in 100 chiese” promosso da Banco BPM e Numia con il supporto della Conferenza Episcopale Italiana sta portando anche ad Assisi i terminali per la cosiddetta “carità digitale”.
POS nelle chiese: donazioni digitali nei luoghi di culto
La Basilica di San Francesco ad Assisi aveva già introdotto in autonomia i POS per raccogliere offerte da pellegrini e turisti. Ora l’iniziativa si estende: totem dotati di terminale saranno collocati in altri luoghi simbolici come l’Eremo delle Carceri, San Damiano, la Chiesa Nuova, la Chiesa di Santa Maria Maggiore–Santuario della Spogliazione e il Protomonastero di Santa Chiara. Questi spazi, legati a figure come Francesco, Chiara e il Beato Carlo Acutis, richiamano ogni anno migliaia di fedeli e visitatori dall’Italia e dall’estero.
Con pochi tocchi su uno schermo e l’appoggio della carta o dello smartphone, sarà possibile effettuare un’offerta sicura e immediata. Il sistema non richiede registrazioni né inserimento di dati personali, garantendo trasparenza e tutela della privacy.
POS nelle chiese: obiettivi e benefici del progetto
Il progetto “100 totem in 100 chiese” ha due finalità principali:
- Facilitare le donazioni per i fedeli, inclusi i visitatori stranieri abituati a utilizzare carte e wallet digitali anche per piccole spese.
- Sostenere diocesi e parrocchie nelle attività sociali e solidali, rendendo i flussi di offerte più tracciabili e sicuri.
Un ulteriore vantaggio riguarda la sicurezza: le colonnine riducono il rischio di furti dalle cassette tradizionali e garantiscono che i fondi confluiscano direttamente nei conti della parrocchia.
Un trend europeo già in atto
L’Italia segue un percorso già avviato in altri Paesi. In Gran Bretagna, ad esempio, circa 16 mila luoghi di culto sono abilitati ai pagamenti digitali e oltre un terzo delle donazioni avviene in modalità elettronica. Non tutti gli esperimenti hanno avuto successo (come il caso di Chioggia, dove nel 2019 un POS installato in parrocchia fu poi abbandonato per scarso utilizzo), ma i grandi flussi di pellegrini internazionali rendono contesti come Assisi un terreno particolarmente favorevole.
I POS nelle chiese arrivano durante il Giubileo 2025
Il progetto si inserisce in un momento speciale: il Giubileo 2025. L’atteso aumento di visitatori rende ancora più importante offrire sistemi di pagamento inclusivi, sicuri e multilingue. I totem digitali, già attivi in basiliche simboliche come Sant’Ambrogio a Milano e in alcuni infopoint vaticani, saranno progressivamente installati in decine di altri luoghi sacri entro la fine dell’anno.
Un segno dei tempi
Le offerte digitali non sostituiranno del tutto quelle in contanti, ma si pongono come alternativa concreta in un’epoca in cui le carte e i wallet sugli smartphone superano le banconote nella vita quotidiana. Per i fedeli significa poter donare anche senza monete in tasca; per la Chiesa, significa maggiore trasparenza, tracciabilità e possibilità di valorizzare ogni contributo.
Come hanno sottolineato i promotori, l’obiettivo è semplice: rendere la generosità dei fedeli più facile da esprimere e più sicura da gestire, coniugando tradizione e innovazione nel cuore dei luoghi di culto italiani.