A partire da gennaio 2026 l’Agenzia delle Entrate inizierà a inviare migliaia di lettere di compliance agli esercenti che non risultano in linea con il nuovo obbligo di collegamento tra POS e registratori telematici. Si tratta del primo passo operativo previsto dalle nuove regole fiscali introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 e dal Provvedimento n. 424470 del 31 ottobre 2025. L’obiettivo è intercettare incongruenze tra pagamenti elettronici accettati e corrispettivi memorizzati ed evitare che errori o omissioni sfocino in veri accertamenti.
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Chi rischia di ricevere le lettere di compliance dall’Agenzia delle Entrate
Le comunicazioni saranno indirizzate agli esercenti che accettano pagamenti elettronici, ma non risultano aver collegato il POS al registratore di cassa telematico. Le lettere sono avvisi bonari: invitano a controllare la propria posizione e a sanare eventuali irregolarità o spiegare anomalie.
Esistono però attività per cui il registratore non è obbligatorio, ovvero per chi non emette scontrino fiscale o ricevuta. Se arriva una lettera di compliance, questi soggetti possono semplicemente rispondere tramite l’applicativo Civis, inviando la documentazione che dimostra l’esenzione dall’obbligo.
Cosa cambia con il nuovo obbligo di collegamento
Il collegamento tra POS e registratore non è fisico, ma digitale. I dispositivi non devono essere sostituiti. L’associazione avverrà tramite la sezione riservata “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate, dove sarà possibile collegare la matricola del registratore agli identificativi dei POS utilizzati.
La procedura sarà disponibile da marzo 2026. Da quel momento scatteranno 45 giorni di tempo per adeguarsi, con riferimento agli strumenti di pagamento in uso dal 1° gennaio 2026. Chi incassa tramite POS dovrà quindi assicurarsi che l’associazione sia effettuata correttamente, altrimenti finirà tra i soggetti a rischio che ricevono la lettera.
Sanzioni per chi non si adegua
Il mancato collegamento comporta sanzioni amministrative di 100 euro per ogni trasmissione non allineata, con un tetto massimo di 1.000 euro a trimestre. Se manca del tutto un registratore per emettere scontrino fiscale, la sanzione va da 1.000 a 4.000 euro e si applica anche quando non è effettuato il collegamento tra registratore e POS.
Nei casi più gravi di violazioni ripetute l’Agenzia può valutare interventi più severi, inclusa la sospensione dell’attività.
Cosa fare in pratica per mettersi subito in regola ed evitare lettere di compliance
Per evitare sanzioni e lettera di compliance è consigliabile:
- Accedere a “Fatture e Corrispettivi” e verificare che ogni POS utilizzato sia correttamente associato al proprio registratore telematico.
- In caso di lettera, rispondere tramite Civis fornendo documentazione che dimostri eventuali esenzioni o motivazioni dell’anomalia.
- Aggiornare l’associazione ogni volta che si cambia POS, registratore, sede o strumenti di incasso.
- Per chi non è pratico, affidare la procedura a un commercialista o intermediario delegato.
Il nuovo obbligo di collegamento tra POS e registratori telematici non richiede costosi aggiornamenti hardware o sostituzioni di dispositivi. La procedura è digitale, semplice e pensata per migliorare la tracciabilità dei pagamenti. Agire per tempo è fondamentale: permette di evitare problemi, rispondere in modo sereno a eventuali controlli e mantenere la propria attività perfettamente a norma.
Se gestisci un negozio, un bar, un locale o qualsiasi attività che rilascia scontrini, il consiglio è di svolgere il collegamento appena il servizio sarà attivo e controllare periodicamente la propria posizione. È il modo più rapido per evitare sanzioni e chiudere la partita senza sorprese.