Molte attività tengono un POS fermo in un cassetto pensando che non costi nulla. In realtà, anche un terminale inutilizzato può generare spese continue e spesso ignorate per mesi. In questo articolo andremo proprio a vedere quanto costa mantenere un POS inattivo, quali sono i costi fissi da fronteggiare e come ridurli.
I migliori POS a canone e a commissioni
POS inattivo: quanto costa?
Un POS inattivo continua comunque a generare costi, perché la maggior parte dei provider applica un canone di noleggio per l’hardware, indipendentemente dall’uso. Questo canone copre la disponibilità del terminale, l’assistenza tecnica e, in alcuni casi, gli aggiornamenti obbligatori del software.
Se il POS include una SIM dati integrata, il costo della connettività continua a essere addebitato anche se nessuna transazione viene effettuata. Alcuni contratti prevedono inoltre tariffe minime mensili o spese di manutenzione che non si azzerano con l’inattività.
Il risultato è che un dispositivo non utilizzato può costare decine di euro al mese senza che l’attività se ne renda conto. Ignorare questi addebiti significa pagare per un servizio che non porta alcun beneficio operativo, soprattutto quando il POS è usato solo in periodi specifici dell’anno o non serve più.
Come eliminare o ridurre i costi del POS inattivo
Il primo passo è verificare con attenzione il contratto sottoscritto. In molti casi la soluzione più semplice è restituire l’apparecchio al provider per chiudere il canone di noleggio. Alcune aziende prevedono anche la possibilità di sospendere temporaneamente il servizio, una scelta utile per chi lavora stagionalmente e non vuole sostenere costi durante i periodi di chiusura.
Un’altra strada è sostituire il terminale tradizionale con un POS senza canone oppure con un POS virtuale, che permette di incassare anche da smartphone senza alcun costo fisso. Questa scelta è particolarmente vantaggiosa per i professionisti che incassano solo saltuariamente o che non hanno più necessità di un hardware dedicato.
Molte attività scoprono che passare a soluzioni più flessibili consente di risparmiare anche diverse centinaia di euro all’anno, senza rinunciare alla possibilità di accettare pagamenti elettronici.
Perché conviene intervenire subito
Un POS inattivo può costare più di un POS operativo che riceve poche transazioni al mese. Il canone fisso, infatti, spesso supera il valore delle commissioni che si pagherebbero usando un terminale più moderno e senza costi ricorrenti.
Rinviare il problema significa accumulare spese inutili, che nel tempo pesano sul bilancio dell’attività senza portare alcun vantaggio. Intervenire subito permette non solo di ridurre i costi, ma anche di aggiornare il sistema di pagamento con strumenti più adatti alle esigenze attuali, come POS portatili più veloci, terminali Android multifunzione o soluzioni totalmente digitali.
A volte è sufficiente una semplice telefonata al provider per chiarire i costi attivi e valutare alternative più sostenibili.
Controllare i costi del POS inattivo è fondamentale per evitare sprechi. Restituire il terminale, sospendere il servizio o passare a un POS senza canone sono strategie che permettono di recuperare liquidità e mantenere una gestione più trasparente ed efficiente. Un intervento tempestivo riduce le spese e consente di adottare strumenti più moderni e adatti alle reali necessità dell’attività.